La felicità della Virtus Lucca per l'oro olimpico di Marcel Jacobs

02 Agosto 2021

Parla Matteo Martinelli, direttore tecnico della società

Le lacrime ininterrotte, la grandissima commozione, la gioia di aver assistito a un miracolo sportivo al quale si è consapevoli di aver, anche se in minima parte, contribuito.  Matteo Martinelli, il direttore tecnico della Virtus Lucca, non riesce a contenere l’emozione per l’impresa di Marcell Jacobs, il primo italiano in grado di vincere una medaglia d’oro olimpica nei cento metri, gara fino a questo momento preclusa a tutti i suoi connazionali che non erano mai riusciti nemmeno a strappare il pass per la finale. Una prestazione stellare e in crescendo, i nuovi record italiano ed europeo, e poi dritto fino a quella medaglia che brilla di una luce ancora più intensa.

“C’è grandissima soddisfazione da parte di tutti – afferma Martinelli -, da parte della società e di tutto l’ambiente. È stata scritta una pagina storica dello sport italiano, non solo della Virtus Lucca o dell’atletica leggera. Abbiamo creduto in Marcell Jacobs dal primo momento in cui è arrivato con noi, nel 2012, perché abbiamo saputo riconoscere in lui un talento. A quel tempo, l’allora ct azzurro preferì non convocarlo ai campionati del mondo Juniores a Barcellona e io invece, nonostante la sua specialità fosse il salto in lungo, ebbi il coraggio di schierarlo nella staffetta 4x100 ai campionati italiani a Bressanone dove il quartetto centrò un bronzo rimasto storico poiché miglior piazzamento di sempre nel campionato italiano assoluto della Virtus. Sono orgoglioso di aver alimentato la sua passione e di averlo supportato e incoraggiato in un momento delicato all’inizio della sua carriera. Ho agito in linea con il nostro modo di lavorare sui giovani, con attenzione e sensibilità. Alla gara di Bressanone è arrivato in macchina con me, mia moglie e la primogenita delle mie due figlie, che siamo passati a prenderlo all’uscita di un casello autostradale. Nel 2014 il suo passaggio alle Fiamme Oro Padova ha dato inizio al suo fantastico percorso sotto la guida attenta e puntuale del tecnico Paolo Camossi, ma Marcell ha sempre continuato a gareggiare per la Virtus nei campionati di società, presenziando alle feste sociali e raggiungendo la squadra anche quando era impossibilitato a gareggiare perché infortunato. È un ragazzo che sa farsi voler bene e sa farsi apprezzare anche fuori dalla pista per le sue qualità umane. Siamo rimasti legati a lui e alla mamma Viviana da una profonda amicizia e da una grandissima stima. Come società abbiamo sempre preferito rimanere un passo indietro, quasi in disparte, in linea con la nostra filosofia societaria ed è così anche oggi in cui il palcoscenico è e deve essere tutto di Marcell e del suo allenatore. Abbiamo sempre pensato – conclude Martinelli - che i risultati sportivi siano dovuti al merito dell’atleta e del tecnico mentre il bravo dirigente è colui che sa quando intervenire e quando non farlo, ma che sa lavorare bene dietro le quinte per creare i presupposti per il miglioramento degli atleti. E ritengo che sia doveroso riconoscere l’ottimo lavoro di Segio Baldo, direttore tecnico delle Fiamme Oro. Questa vittoria è per noi motivo di incredibile felicità”.

Una felicità trasversale, che coinvolge e unisce. Una medaglia arrivata a Tokyo ma che è partita anche un po’ dal campo scuola Moreno Martini di Lucca.

 

nota stampa e immagini da Virtus Lucca


Jacobs e Martinelli


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